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200 METRI (IL RUMORE DEL VUOTO)
Compact Disc (CD) + Digital Album
CD-r + PHOTOBOOK
CD:
3 Tracce Audio - 43 min
LIBRO:
Formato 17x24cm
78 pagine carta 135gr, rilegate a brossura con copertina su carta 350 gr
73 Fotografie in Bianco e Nero
EDIZIONE LIMITATA A 50 COPIE ( numerate e autografate)
DIARIO DELLA QUARANTENA (09/03/202 - 04-05-20)
200 metri (il rumore del vuoto)
Adriano Zanni
il 9 marzo 2020 il governo italiano metteva in Lockdown l’intero paese.
200 metri, distanza simbolica che significa: vicino casa, dove viviamo, abitiamo, esistiamo. Luogo dal quale ci viene chiesto di non allontanarci, il nostro nuovo (micro)Cosmo.
Senza esserne minimamente preparati ci troviamo improvvisamente a dover fare i conti con parole come pandemia, emergenza sanitaria, lockdodwn e a sperimentare di colpo come il significato di questi termini abbia immediato impatto sulla nostra vita.
Tempo amorfo, tempo indeterminato, non strutturato, sospeso.
Sospensione improvvisa del tempo e degli spazi, concetti che siamo costretti a reinterpretare, ricodificare e dei quali cerchiamo di riappropriaci attraverso i pochi movimenti fisici consentiti.
Questa è dunque una documentazione del quotidiano ai tempi del virus, un racconto per immagini e suoni del nuovo rapporto con il tempo e lo spazio di questo nuovo (micro)cosmo nel quali siamo costretti e prigionieri (?), un racconto emozionale ed emotivo nell'unico modo che conosco per raccontare.
Paesaggio urbano fatto fatto di vie deserte, di abitazioni chiuse, di giardini vuoti, di cancelli, finestre, di banali dettagli di vita quotidiana che simboleggiano abitudini cambiate radicalmente e attività interrotte.
Paesaggio sonoro costituito da risonanze, dal canto degli uccelli che ha preso il sopravvento sul suono urbano al quale eravamo abituati ed assuefatti, da voci in lontananza provenienti dalle finestre o da qualche raro passante, dall'abbaiare dei cani o dal suono di campane in lontananza, da un temporale primaverile e di molto, molto altro ancora. Un paesaggio sonoro totalmente nuovo seppur costituito da suoni che ci sono sempre stati ma che non eravamo più’ abituati ad ascoltare e riconoscere; colpevolmente.
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il 9 marzo 2020 il governo italiano metteva in Lockdown l’intero paese.
200 metri, distanza simbolica che significa: vicino casa, dove viviamo, abitiamo, esistiamo. Luogo dal quale ci viene chiesto di non allontanarci, il nostro nuovo (micro)Cosmo.
Senza esserne minimamente preparati ci troviamo improvvisamente a dover fare i conti con parole come pandemia, emergenza sanitaria, lockdodwn e a sperimentare di colpo come il significato di questi termini abbia immediato impatto sulla nostra vita.
Tempo amorfo, tempo indeterminato, non strutturato, sospeso.
Sospensione improvvisa del tempo e degli spazi, concetti che siamo costretti a reinterpretare, ricodificare e dei quali cerchiamo di riappropriaci attraverso i pochi movimenti fisici consentiti.
Questa è dunque una documentazione del quotidiano ai tempi del virus, un racconto per immagini e suoni del nuovo rapporto con il tempo e lo spazio di questo nuovo (micro)cosmo nel quali siamo costretti e prigionieri (?), un racconto emozionale ed emotivo nell'unico modo che conosco per raccontare.
Paesaggio urbano fatto fatto di vie deserte, di abitazioni chiuse, di giardini vuoti, di cancelli, finestre, di banali dettagli di vita quotidiana che simboleggiano abitudini cambiate radicalmente e attività interrotte.
Paesaggio sonoro costituito da risonanze, dal canto degli uccelli che ha preso il sopravvento sul suono urbano al quale eravamo abituati ed assuefatti, da voci in lontananza provenienti dalle finestre o da qualche raro passante, dall'abbaiare dei cani o dal suono di campane in lontananza, da un temporale primaverile e di molto, molto altro ancora. Un paesaggio sonoro totalmente nuovo seppur costituito da suoni che ci sono sempre stati ma che non eravamo più’ abituati ad ascoltare e riconoscere; colpevolmente.
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